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Autore Una vita difficile
parret

Reg.: 14 Set 2004
Messaggi: 446
Da: milano (MI)
Inviato: 15-10-2004 11:43  
Un Sordi contenuto, che lavora di fino e di sottrazione nell'interpretazione che egli stesso ha dichiarato di preferire (insieme a quella di Un borhese piccolo piccolo). Discostandosi dal ritratto del piccolo borghese, cinico e arrivista protagonista del cambiamento economico-sociale, è qui un perdente, un idealista uscito dalla resistenza al duro contatto con la realtà nuova dell'Italia degli affari. Cinico e crudele come da tradizione della commedia all'italiana (Risi alla regia) il quadro dell'aspirante artista e intellettuale poco dotato, che non riesce ad integrarsi nè nell'intellighenzia culturale nè nel mondo economico produttivo. Sullo sfondo un'Italia sempre più irriconoscibile, disillusa, corrotta e scolorita dal denaro; centrali in questo senso la figura della moglie, prima ragazza di provincia innamorata poi donna pratica di compromessi alla ricerca di una sistemazione definitiva, e quella del potente e volgare uomo d'affari, nemico e poi datore di lavoro del protagonista e del collega giornalisti. In definitiva un quadro sul difficile cammino dell'intellettuale dalla resistenza al dopoguerra, dall'entusiasmo per la vittoria, allo spaesamento, alla vendita di sè e al servilismo al potere, nella prospettiva già di per sè frustrante e grottesca dell'uomo piccolo piccolo dalle alte ambizioni espressive irrealizzabili

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 15-10-2004 14:11  
è vero, una vita difficile è un perfetto quadro dell'evoluzone dell'italiano, dal dopoguerra al boom economico degli anni 50 e 60. la storia di un uomo che mantiene gli ideali e viene isolato dalla società che diventa di plastica e preferisce avere piuttosto che essere, chi l'avrebbe ma detto a quei tempi che poi sarebbe stato pure peggio....
Interpretazione di sordi memorabile, il personaggio che subisce umiliazioni di ogni genere non risulta mai patetico, ma sempre pieno di dignità e forza, anche nel famoso piano sequenza degli sputi.
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...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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alessio984

Reg.: 10 Mar 2004
Messaggi: 6302
Da: Napoli (NA)
Inviato: 16-10-2004 02:03  
Secondo me è il miglior film di Sordi, e il migliore di Dino Risi assieme ad IL SORPASSO! Come ha detto parret è un Alberto Sordi diverso, dove Sordi non fa il Sordi!

UNA VITA DIFFICILE è uno spaccato dell'Italia che ricopre il periodo del boom economico. Periodo aureo per alcuni, buio ed appunto "difficile" per altri.
Tantissime sono in questo film le sequenze da antologia: quella dell'esame di architettura dove Sordi viene bocciato e dopo non torna a caso, una sequenza comica, ma allo stesso tempo amara. Quella dell'incontro con Gassman, nel ruolo di sè stesso, lo schiaffo catartico finale, quella spassosimma di Sordi che appena sposato, vede movimento per la strada, chiede cosa succede e scopre dell'attentato a Togliatti e corre assieme al bailamme piantando in asso la neo-moglie!

Un capolavoro del cinema italiano!
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Preferiremmo volare sulla luna piuttosto che dire le parole giuste quand'è tempo di dirle

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Hiyuga

Reg.: 05 Ago 2004
Messaggi: 1301
Da: Gossolengo (PC)
Inviato: 19-10-2004 11:36  
Un ottimo film, adatto a dimostrare sia la bravura di Sordi, sia la qualità del nostro cinema..

Uno spaccato di vita italiana splendidamente ricostruita..

E sono d'accordo sulla dignità del protagonista, lontanissimo dalla macchietta, ma vero e umanissimo..

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 02-06-2008 11:08  
Dino Risi gira Una vita difficile nel 1961 che può essere sintetizzato con una frase dal forte eco, che a ben tendere l'orecchio si ode anche oggi: «una vita meno brillante, ma più sicura.» Così dice il direttore del giornale all'ormai ex dipendente Magnozzi interpretato dal solito stellare Alberto Sordi. E' un po' quello che succede oggi ed ecco che la potenza di questo film spara importanti riflessioni fuori dalla celluloide su cui è impresso. I giganti del cinema sono questi, che realizzano icone al confine tra cinema e religione, a cui puoi volgere lo sguardo quando ti senti smarrito e, perché no, anche un po' depresso. Risi, Scola, Fellini, Petri, Rosi. L'elenco sarebbe ben più corposo, ma l'intento di santificare questi uomini è raggiunto, non dal mio maldestro elenco, ma da quello che hanno lasciato alla comunità.
Il mestiere del giornalista nel dopoguerra sembra essere quello odierno: si bada più alla forma che alla sostanza. Così Magnozzi è costretto ad umiliarsi per sostenere un inutile esame universitario, di ingegneria presumo, su una materia totalmente avulsa dal suo essere tanto che la bocciatura è, nella sua negatività, un elemento importante nella diegesi. Come qualche anno fa, scrivendo a macchina, alla fine del rullo si dava fisicamente un colpo per tornare a capo, così fa Risi. Un bel a capo e non un semplice e quasi indolore “invio” dei moderni PC.
Fa veramente venire la pelle d'oca vedere una sorta di déjà vu al contrario, un profetico ritratto italiano. L'editore che parla di forma mediocre di fronte ad un romanzo di denuncia, con l'avvocato, o forse sarebbe meglio chiamarlo leguleio, che si affanna ad evitare querele al suo assistito editore. La meschinità, o codardia, porta la gente ad arrangiarsi e non a vivere. L'orticello è misero per molti, ma permette di sopravvivere e se arriva Magnozzi a minare i precari (mica tanto) equilibri del fallimentare sistema (presente, passato e futuro), è doveroso emarginarlo.
Gli albori della società del consumo sono soggetti alla dura e lucida critica di un regista grande, grandissimo. Una analisi che sposa una visione sicuramente più umana e sostenibile dell'esistenza umana, fondendola in un eroe moderno che risponde al nome di Alberto Sordi.
Finale memorabile e capolavoro intramontabile.

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...partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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Hooligan

Reg.: 24 Feb 2008
Messaggi: 132
Da: Roma (RM)
Inviato: 03-06-2008 14:50  
Ho comprato questo film un mese fa, non avendolo mai visto, contando sulla bravura di Sordi. Ed ho fatto bene. A mio avviso una delle sue migliori interpretazioni; Risi conferma le sue doti.
Una perla del cinema italiano.


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DeadSwan

Reg.: 05 Apr 2008
Messaggi: 1478
Da: Desda (es)
Inviato: 11-06-2008 21:42  
Considerando la morte di Risi non posso non parlare di questo film, che ho amato ed amo tantissimo, forse piu' (se posso osare...) del "Sorpasso".
Un film di una amarezza infinita, se pensate che pure il 'lieto fine' di prammatica nella commedia non puo' essere considerato tale, se non nell'ottica di un altissimo senso etico. E scusate se e' poco.
Ma rispetto al cinismo di tanto Risi, e rispetto alla corsa verso il nulla del "Sorpasso" (avevo parlato del lieto fine di prammatica? Ecco, quando imparero' a starmene zitto), qui si respira un'aria molto piu' positiva. Un bene, un dover essere morale, un senso della vita come realizzazione umana senza compromessi, esiste. Sara' sconfitto, ma c'e'.
Mi viene da pensare... Mengozzi non e' uno sconfitto solo perche' onesto, intransigente, incapace di piegarsi ai compromessi, ma anche (soprattutto) perche' inguaribilmente ingenuo. E' convinto che, al di la' di momentanee storture, il mondo cammini nella sua direzione. E che la denuncia degli errori possa miracolosamente sistemare la deviazione.
Forse, quello che riguadagna alla fine, non e' solo il senso della sua dignita', ma anche una percezione piu' realistica della societa' (Cosi' come la moglie, sempre incarnazione del buon senso, riscoprira' le ragioni dell'idealismo, non per una astratta volonta' di cambiare le cose, ma per il senso profondo della dignita' del singolo): alla fine non si torna da dove si era partiti, non si ha piu' il vecchio Mengozzi, perche' ora lui sa.
Quel che Risi non ci dice: questa nuova consapevolezza, a cosa avrebbe portato?

(ma comunque, quanto e' commovente la coppietta affamata e felice il giorno della vittoria nel referendum...)
_________________
Dresda, Sassonia, Germania
Se non riesci ad uscire dal tunnel, almeno arredalo

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Hooligan

Reg.: 24 Feb 2008
Messaggi: 132
Da: Roma (RM)
Inviato: 11-06-2008 23:57  
considero la scena della cena nella casa dei "ricchi" una della più divertenti del cinema italiano.

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